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Perché l’allattamento al seno fa bene? Quali sono i benefici per il bambino?

“Il latte materno è indispensabile per una crescita sana. Un bambino che non viene allattato al seno ha il 257% di probabilità in più di essere ricoverato nel primo anno di vita per infezioni delle basse vie respiratorie e va più frequentemente incontro a diarrea, vomito, infezioni intestinali, otite, asma, obesità e diabete di tipo 2. Non bisogna poi dimenticare che sono soprattutto i neonati in terapia intensiva ad avere bisogno dell’allattamento, perché nel loro caso si riduce il rischio di patologie importanti come la setticemia, la meningite, l’enterocolite necrotizzante. I più piccoli inoltre avranno un miglior sviluppo neurologico se ricevono il latte della loro mamma”. Quali sono, invece, i benefici per le mamme? “Le madri che allattano vanno incontro a minori perdite ematiche e a una più rapida involuzione dell’utero dopo il parto. Quelle che non allattano o che smettono precocemente, invece, sono più esposte alla depressione puerperale. Più a lungo si allatta, minore sembra essere anche il rischio di sviluppare a distanza malattie quali ipertensione, iperlipidemie, patologie cardiovascolari, cancro del seno, dell’ovaio e diabete di tipo 2, anche se questo non vale per le mamme che hanno avuto il diabete gestazionale”. “Consumato direttamente al seno o offerto dopo essere stato estratto, il latte materno rappresenta, con poche eccezioni, l’alimento principale nell’età infantile con importanti e positivi effetti sulla salute della madre che allatta e su quella del bambino allattato al seno, a breve e a lungo termine. Un’immotivata sostituzione del latte materno con quello artificiale non reca benefici, ma viceversa può compromettere lo stato di salute del bambino e di sua madre, com’è stato dimostrato negli ultimi anni da importanti ricerche scientifiche. Oltre il 90% delle donne italiane allatta al seno il neonato nei primi giorni di vita, anche se in maniera non esclusiva. Alla dimissione dall’ospedale solo il 77% delle madri allatta esclusivamente al seno, percentuale che scende al 31% a 4 mesi. Solo il 10% continua ad allattare oltre i 6 mesi di vita. Tanti e diversi sono i motivi, variabili in base al livello economico, sociale e culturale e all’etnia o alla regione geografica di appartenenza. Questi dati emergono dal Position Statement sull’Allattamento al seno e uso del latte materno/umano, che per la prima volta è sottoscritto dalle società scientifiche pediatriche italiane (Sip, Sin, Sigenp, Sicupp e Simp)”.

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