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Esistono veramente esseri immortali? La risposta è SI.

È possibile raggiungere l’immortalità del nostro corpo fisico?

Una buona parte delle menti razionali dirà che non è possibile.

Sono stati scoperti molti animali che sono esseri immortali e se ne stanno scoprendo sempre di più.

Questi animali non li avevamo mai cercati perché pensavamo che non potessero esistere ma invece ci sono, e da questi stiamo imparando tantissime cose.

Non sono animali unicellulari e quindi animali semplici ma bensì animali complessi come vermi, meduse, certi tipi di astici e aragoste, animali strutturalmente complessi.

Esseri immortali, non invecchiano e non muoiono mai. Almeno di morte naturale.

Sono in grado di rinnovarsi di volta in volta, non conoscono malattie o infermità senile… eternamente giovani e sane… chi sono?

Ecco a voi le meduse immortali, all’anagrafe Turritopsis nutricula. Si tratta di minuscoli abitanti dei mari (le loro dimensioni non superano i 5mm di diametro) che, come hanno chiarito gli studiosi, potrebbero rivoluzionare il mondo scientifico. La loro capacità di controllare i propri geni ha dell’incredibile: in caso di pericolo o alla conclusione di un ciclo fertile tornano «indietro nel tempo» allo stadio «infantile» del loro svluppo, e letteralmente ricominciano da zero la propria vita.

Nella scienza capita spesso che le scoperte più curiose avvengano per caso. Lo zoologo italiano Fernando Boero dell’Università del Salento ha compiuto una serie di scoperte con alcuni esemplari di medusa Turritopsis nutricula. Prima nessuno le aveva mai studiate visto il loro aspetto poco significativo e il fatto che non si erano distinte per qualcosa di particolare. Una volta Boero partendo per un viaggio di lavoro lasciò l’acquario con questi miseri abitanti senza sorveglianza.

Quando tornò l’acqua della vasca era evaporata e tutti i suoi abitanti erano morti. Ma proprio qui viene la parte più interessante. Boero decise di analizzare i resti delle meduse al microscopio. Pensate alla sorpresa quando scoprì che non erano morte, tutt’altro! Erano tornate allo stadio larvale dopo essersi liberate dei tentacoli. Vennero rimesse nella vasca con l’acqua e dopo qualche tempo avvenne qualcosa di unico: le larve «morte» si trasformarono in polipi e poi dai polipi si sono distaccate le nuove meduse.

Fu così che ebbe inizio il nuovo importantissimo studio delle peculiarità del ciclo vitale e della rigenerazione di queste meduse.

Negli Stati Uniti Multinazionali e compagnie private stanno investendo miliardi di dollari su queste nuove scoperte per cercare di trovare una soluzione anche a noi umani.

Naturalmente queste nuove scoperte andranno a beneficiare solo poche persone in grado di pagare fior di quattrini anche perchè se fossero utilizzate da tutti si andrebbe incontro al sovraffollamento mondiale con conseguenze catastrofiche.

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