Mente e corpo sono legati dal filo sottile del malessere e del disagio
Mente e corpo sono legati dal filo sottile del malessere e del disagio dato dai conflitti non risolti che, rimasti chiusi per troppo tempo, finiscono con l’esplodere in forme di manifestazione devastanti e chiaramente visibile agli occhi. Quasi come ci fosse la necessità da parte dell’emotività interiore di ciascun individuo di manifestarsi ed essere ascoltata, indipendentemente dalla propensione o meno dell’individuo stesso di porle attenzione. Ad una parte emotiva non ascoltata, tenuta nascosta e repressa, non resta altro che lo sviluppo della malattia quale unica via per catalizzare l’attenzione dell’individuo. In questo modo, il disagio celato diviene finalmente visibile ed esposto alla luce del sole. È quindi il tentativo di reprimere la sofferenza del passato ad essere la causa originaria del disagio contingente, il tentativo di tener dentro rancori, rabbia, sofferenza a muovere il meccanismo della malattia che affligge l’individuo e che è oggi al centro del suo mondo. Il sintomo è l’unico modo per la parte emotiva ferita di manifestare la sua esistenza, l’unico modo per far sentire la sua voce, per richiamare l’individuo ad affrontare i suoi turbamenti affinchè il futuro non sia il risultato di un passato irrisolto e di aspettative frustrate, ma un terreno pronto ad accogliere i frutti migliori.
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