Creme acido ialuronico: a cosa servono? Effetti e controindicazioni
Le creme all’acido ialuronico vengono considerate tra i migliori antirughe di sempre. Ma sono realmente efficaci? E, soprattutto, sono sicure? Esaminiamo i benefici apportati da questi prodotti, gli effetti avversi e le controindicazioni d’uso.
Cosa sono le creme all'acido ialuronico? Caratteristiche principali.
Come lascia intendere il nome, si tratta di creme a base di acido ialuronico e derivati, i cosiddetti ialuronani, contenuti in una percentuale che varia dallo 0,2% al 5%.
L’acido ialuronico è un componente fondamentale dei tessuti connettivi, in particolar modo la cute, che ne contiene il 50% del totale. Dal punto di vista chimico, si tratta di un glicosaminoglicano non solforato: un polimero dotato di lunghe catene lineari, formate dalla ripetizione di due zuccheri, l’acido-D-glucuronico e l’N-acetilglucosamina.
Ciò che molti non sanno, tuttavia, è che questi prodotti non vengono utilizzati solo in cosmesi ma sono altresì diffusi in campo medico.
Esaminiamo, dunque, le due categorie: quella cosmetica e quella medicinale!
Creme per uso cosmetico: a cosa servono?
Utilizzate nel trattamento e nella prevenzione delle rughe, solitamente a partire dai quarantanni d’età, queste preparazioni possono contenere varie forme di ialuronani, in particolare:
acido ialuronico e sodio ialuronato, indicati rispettivamente come Hyaluronic Acid e Sodium Hyaluronate. Si tratta di polimeri ad alto peso molecolare, che idratano e proteggono la cute attraverso un effetto barriera;
Frammenti di acido ialuronico o di sodio ialuronato, indicati come Hydrolized Hyaluronic Acid (HHA). Grazie alle piccole dimensioni, i frammenti sono in grado di raggiungere il derma ed aumentare il tono e l’elasticità della cute.
Spesso e volentieri, l’acido ialuronico viene associato ad altri principi attivi,quali: peptidi botulino-mimetici, antiossidanti ed estratti vegetali, che ne potenziano o ne completano l’azione.
Come abbiamo accennato, le creme a base di acido ialuronico e suoi derivati, possono apportare numerosi benefici, sono, infatti, in grado di prevenire ed attenuare i segni del tempo, di contrastare le smagliature e di eliminare molti inestetismi della pelle.
Hanno proprietà antiage e contrastano l’invecchiamento cutaneo.
Non v’è dubbio che le creme a base di acido ialuronico siano conosciute soprattutto per i loro effetti antietà: ad esse, infatti, vengono attribuite proprietà idratanti, ridensificanti e antirughe.
Le formulazioni contenenti acido ialuronico idrolizzato (HHA) sono in grado di attenuare le rughe, aumentare l’elasticità cutanea e ridefinire l’ovale del viso.
Il razionale d’impiego di queste creme si basa sul fatto che, con l’avanzare dell’età, decresce la produzione di acido ialuronico e la dimensione dei polimeri sintetizzati; di conseguenza:
la cute si disidrata e perde turgore. Le lunghe catene di acido ialuronico, infatti, sono in grado di intrappolare notevoli quantità d’acqua, fino a mille volte il loro peso, e per questo sono fondamentali per mantenere la pelle idratata e turgida (Baumann, 2007). Una riduzione di acido ialuronico, in termini di quantità e dimensioni molecolari, riduce quindi lo spessore del derma;
Si ha una riduzione del tono e dell’elasticità cutanei. Le catene di acido ialuronico fungono da sostegno per le fibre di collagene ed elastina: la perdita di questo prezioso componente porta quindi alla dissociazione dell’impalcatura proteica ed alla formazione delle prime rughe (Baumann, 2007)
Gli effetti ottenuti con l’utilizzo di tali creme sono strettamente correlati alla forma utilizzata, in particolare:
quelli idratanti sono associati agli ialuronani ad alto peso molecolare. Quando applicati sulla cute integra, questi polimeri cedono l’acqua da essi intrappolata all'epidermide, apportando un’idratazione superficiale e temporanea;
Quelli ridensificanti e antirughe, invece, sono associati ai frammenti di acido ialuronico (HHA). Caratterizzati da un diametro di circa 5 nm, questi polimeri sono in grado di attraversare l’epidermide e raggiungere il derma, ove attivano i fibroblasti: le cellule deputate alla sintesi di acido ialuronico, collagene ed elastina (Manjula et al., 2014). Il risultato è un aumento, seppur molto naturale, della densità, del tono e dell’elasticità cutanei.
Riducono l’iperpigmentazione cutanea.
Le macchie brune possono insorgere a causa di una scorretta esposizione solare o a fattori ormonali (gravidanza, pillola anticoncezionale, etc.). Benché l’acido ialuronico non abbia effetti antimacchia particolari (se non preventivi, in quanto antiossidante), può essere associato al peeling chimico per lenire l’irritazione conseguente al trattamento.La ricerca: due lavori molto interessanti:
Guevara et al. (2010) hanno studiato l’efficacia di una crema contenente idrochinone, acido glicolico e acido ialuronico, nel trattamento delle macchie brune. L’applicazione della crema, 2 volte/die per 12 settimane, ha ridotto l’estensione delle macchie e la pigmentazione, in 14/15 pazienti;
in uno studio clinico di Ibrahim et al. (2015), sono state valutate la sicurezza e l’efficacia di una crema a base di idrochinone, acido glicolico e acido ialuronico, in varie concentrazioni. Cento pazienti con iperpigmentazione lieve, moderata o severa, sono stati divisi in cinque gruppi da venti:
il primo, trattato con idrochinone (4%);
il secondo, trattato con idrochinone (4%) e acido glicolico (10%);
il terzo, trattato con idrochinone (4%) e acido ialuronico (0,01%);
il quarto, trattato con idrochinone (4%), acido glicolico (10%) e acido ialuronico (0,01%);
il quinto era il gruppo di controllo.
Sebbene tutti i trattamenti siano risultati efficaci rispetto al placebo, l’associazione idrochinone-acido ialuronico si è dimostrata la più sicura.
Aiutano a prevenire le striae distensae.
Stiamo parlando delle antiestetiche smagliature: lesioni atrofiche, allungate e dai bordi frastagliati, che insorgono a causa di fattori genetici, ormonali o relativi a repentine variazioni di peso, soprattutto nel seno, nell'addome, nei glutei e nelle cosce. le creme a base di acido ialuronico danno alla pelle la giusta idratazione rendendola elastica il che aiuta ad evitare la lacerazione dei tessuti connettivi profondi.
Secondo uno studio del 2010 di Draelos et al., l’applicazione di una crema a base di acido ialuronico, 2 volte/die per 12 settimane, ha migliorato in modo significativo l’aspetto delle strie rubrae, le smagliature rosate.
Creme sul mercato.
Occorre specificare che dire che una crema è dermatologicamente testata significa solo dire che non provoca alcuna reazione avversa in seguito all'applicazione. Generalmente il test di tollerabilità viene eseguito in un centro dermatologico su un minimo di 20 volontari.
Quando invece le proprietà di una crema (antirughe, antimacchie, anti-smagliature, ecc…) vengono effettivamente testate su volontari con quello specifico inestetismo, si parla di test clinico di efficacia che dimostra la capacità della crema di ridurre l’inestetismo oppure di attenuarlo.
Riportiamo la composizione e le modalità d’impiego di alcune creme antiage con efficacia clinicamente testata:
Avène - Eluage crema. La formulazione contiene acido ialuronico idrolizzato, dalle note proprietà rassodanti, associato a retinaldeide, avente un effetto levigante, cera di jojoba e burro di karité, ad azione nutriente. Si applica la sera, prima di andare a dormire, su viso e collo. Prezzo: intorno ai 35€.
Avène - Eluage contorno occhi. E’ un prodotto specifico per la regione perioculare, utile nel trattamento di rughe, borse e occhiaie; i frammenti di acido ialuronico sono associati alla retinaldeide, al solfato di destrano e all’acqua termale (questi ultimi dotati di proprietà decongestionanti e lenitive). Si applica la sera, prima di andare a dormire. Prezzo: circa 33€.
Lo studio in particolare:
In uno studio multicentrico di Cordero et al. (2011), è stato esaminato l’effetto antiage di Eluage®, una crema a base di acido ialuronico idrolizzato (HHA) e retinaldeide. 1462 pazienti sono stati divisi in tre gruppi: il primo, trattato con Eluage® cream (0,05% retinaldeide e 0,5% HHA); il secondo, trattato con Eluage® antiwrinkle concentrate (0,05% retinaldeide e 1% HHA); il terzo, trattato con entrambi. Dopo tre mesi di applicazione giornaliera:
nei gruppi 2 e 3, si è verificata una riduzione significativa delle rughe frontali, nasolabiali, perioculari e periorali;
nei gruppi 1 e 3, vi è stato un miglioramento delle macchie brune e dei cedimenti cutanei;
non si sono riscontrati effetti avversi.
Di seguito, invece, alcune note creme dermatologicamente testate e non comedogene:
Caudalie - Vinosource. La crema, disponibile per pelli grasse, normali e secche,viene consigliata per mantenere l’idratazione e proteggere le pelli più giovani, azioni attribuite dall'acido ialuronico e dai polifenoli d’uva, questi ultimi ad azione antiossidante. Applicare mattina e/o sera, su viso e collo. Prezzo: circa 23 €.
Lierac - Premium la crème soyeuse. Si tratta di una crema antietà globale, nella quale l’azione idratante del sodio ialuronato è affiancata dall'effetto lifting del Premium Cellular Complex (esapeptide FX, terpenoide ed estratto di fiori neri). Applicare mattina e/o sera, su viso e collo. Prezzo: 110€ circa.
Vichy - Hyaluspot Normaderm. E’ una formulazione in gel, da applicare sui brufoli mattina e sera. L’acido ialuronico riveste l’imperfezione, proteggendola dagli agenti esterni, mentre il complesso acido salicilico - HLA svolge un’azione antibatterica. Prezzo: circa 13€.
L’erbolario - Crema corpo idratazione intensa a tripla azione. La crema contiene acido ialuronico ad alto, medio e basso peso molecolare (proprietà idratanti e rassodanti), associato agli oli d’ibisco, d’oliva e di girasole (ad azione nutriente). Si applica dopo la doccia o il bagno. Prezzo: intorno ai 23€.
Pomate mediche a base di acido ialuronico: a cosa servono? Come abbiamo già anticipato, alcuni di questi prodotti sono dei veri e propri medicinali, volti a ripristinare l’integrità di cute e mucose. In questo caso parliamo di medicinali o dispositivi medici contenenti generalmente lo 0,2% di sodio ialuronato, da solo o in associazione alla sulfadiazina argentica (un antibiotico).
Approfondiamo quindi le proprietà di queste pomate e le condizioni per le quali si rende necessario il loro impiego.
Agiscono sulle lesioni cutanee, quali: escoriazioni, abrasioni, ustioni, ulcere, piaghe, ragadi, fistole e ferite di vario tipo.
Le creme a base di acido ialuronico possono essere utilizzate da sole, nel caso di lesioni non complicate, o in associazione ad altri trattamenti, quali: sostituti cutanei, bendaggi e Vacuum-assisted closure (una tecnica che aspira le secrezioni, facilitando la guarigione della ferita).
L’acido ialuronico, infatti, è in grado di creare un ambiente che accelera il processo di guarigione delle ferite .In particolare:
durante la coagulazione del sangue, esso interagisce con la fibrina, una proteina che partecipa alla formazione del trombo. In questo modo, si viene a creare un supporto meccanico che consente la migrazione delle cellule nell’area lesa, accelerando la riparazione del tessuto;
l’acido ialuronico attiva le cellule responsabili della guarigione, ovvero granulociti e macrofagi, che rimuovono il tessuto necrotico ed eventuali microrganismi, fibroblasti e cheratinociti, contenuti rispettivamente nel derma e nell’epidermide, responsabili della cicatrizzazione, endoteliociti e miociti, coinvolti nella formazione di nuovi vasi sanguigni.
infine, l’acido ialuronico è antiossidante, come dimostrato da uno studio di Trabucchi et al. (2002); un fatto importantissimo, se si pensa che il danno tissutale sia peggiorato dai radicali liberi, durante l’infiammazione.
Anche in questo caso, gli effetti dipendono dalla dimensione delle catene polimeriche.
In un lavoro molto interessante di D’Agostino et al. (2015), sono stati confrontati gli effetti dell’acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare, nonché di una loro miscela, sulla riparazione cutanea. Dai risultati emerge una maggior efficacia della miscela, rispetto ai singoli ialuronani, in quanto essa:
controlla il rilascio dell’acido ialuronico a basso peso molecolare, che funge da innesco per la guarigione. Esso, infatti, aumenta l’espressione del TGF-β1: un mediatore che attiva la migrazione, il metabolismo e la proliferazione di fibroblasti e cheratinociti, le cellule direttamente implicate nella riparazione del tessuto;
Rende meno viscosa la sostanza fondamentale, la matrice nella quale sono immerse le cellule, facilitando la migrazione di queste ultime. Ciò potrebbe essere dovuto alla degradazione, da parte degli enzimi rilasciati dalle cellule stesse, dell’acido ialuronico ad alto peso molecolare.
Efficacia delle creme all’acido ialuronico sull'ulcera varicosa.
Le proprietà cicatrizzanti di queste creme sono state valutate in vari studi clinici.
In uno studio multicentrico, coinvolgente 101 pazienti, è stata confrontata l’efficacia di una crema all'acido ialuronico rispetto al placebo, nel trattamento dell’ulcera varicosa. Dopo due mesi di trattamento, la crema ha ridotto significativamente l’estensione dell’ulcera e l’intensità del dolore (Dereure et al., 2012).
Riducono l’acne rosacea.
Si tratta di una patologia cutanea cronica, infiammatoria, caratterizzata da: arrossamento permanente, capillari in evidenza, edema e papulo-pustole.
Schlesinger and Powell (2013) hanno valutato l’efficacia di una crema, contenente frammenti di sodio ialuronato, in un gruppo di 15 pazienti affetti da acne rosacea lieve-moderata. Dopo otto settimane di trattamento, la crema ha migliorato l’aspetto globale del 78,5%, rispetto alla condizione iniziale, con una riduzione dell’arrossamento, della secchezza cutanea, del bruciore e del numero di papule.
Contrastano secchezza e lesioni delle mucose.
Non solo la cute ma anche le mucose possono beneficiare degli effetti di queste creme! Tra le indicazioni principali, abbiamo il decorso post-operatorio degli interventi al naso e l’atrofia vulvovaginale, una condizione molto frequente in menopausa, caratterizzata da: secchezza, irritazione, prurito, perdite, dispareunia (dolori durante i rapporti sessuali), emorragie post-coito e sintomi urinari (aumento della frequenza urinaria e incontinenza).
Efficacia delle creme per l’atrofia vaginale.
In uno studio di Azam Jokar et al. (2016), è stata confrontata l’efficacia di una crema, a base di sodio ialuronato, rispetto al Premarin® (una pomata a base di estrogeni) nel trattamento dell’atrofia vaginale. 56 donne in menopausa sono state divise in due gruppi:
quello trattato con Premarin®, un’applicazione notturna (0,058mg di estrogeni) per due settimane, seguite da due applicazioni alla settimana, per sei settimane;
quello trattato con acido ialuronico, un’applicazione notturna (5mg) per otto settimane.
Dallo studio è emerso che, le creme a base di acido ialuronico, possono essere utilizzate in alternativa agli estrogeni, in quanto:
i sintomi, quali secchezza, prurito e dispareunia, sono migliorati in maggior misura nel gruppo trattato con acido ialuronico, e solo in quest’ultimo è migliorata l’incontinenza urinaria;
l’ispessimento della mucosa e la riduzione del pH, entrambi effetti positivi, sono aumentati significativamente in entrambi i gruppi.
Le pomate a base di acido ialuronico: utilizzo e posologia.
Esistono sul mercato numerose pomate a base di acido ialuronico: Approfondiamo le proprietà di quelle più utilizzate:
Connettivina®. Reperibile senza prescrizione medica, si tratta di un medicinale contenente lo 0,2% di sodio ialuronato e utilizzato per il trattamento di: escoriazioni, abrasioni, ustioni, ragadi al seno e ferite superficiali di vario tipo. Applicare la crema, previa disinfezione, 2-3 volte/die per un massimo di 2-4 settimane.
Connettivina plus®. Questa pomata, dispensabile con ricetta medica, contiene anche la sulfadiazina argentica (1%); viene utilizzata per lesioni ad alto rischio d’infezione, quali: ulcere varicose, piaghe ed ustioni. Applicare la crema, 1-2 volte/die, fino a completa guarigione (in ogni caso, per brevi periodi).
La connettivina per il trattamento delle ustioni.
In uno studio multicentrico è stata valutata l’efficacia della Connettivina plus®, contenente sodio ialuronato e sulfadiazina argentica, nel trattamento delle ustioni di secondo grado.
111 pazienti, con ustioni al tronco o agli arti, sono stati divisi in due gruppi: quello trattato con Connettivina plus® (0,2% sodio ialuronato e 1% sulfadiazina argentica) e quello trattato solo con sulfadiazina argentica; la crema è stata applicata una volta al giorno fino a completa guarigione (periodo non superiore alle quattro settimane).
Connettivina plus® ha ridotto significativamente il tempo di guarigione delle ustioni, superficiali e profonde, senza provocare reazioni avverse (Costagnola and Agrosì, 2005).
Rhinogen®. Si tratta di un prodotto specifico per la mucosa nasale, contenente lo 0,2% di sodio ialuronato; viene utilizzato in caso di secchezza o necessità di accelerare la guarigione della mucosa, in seguito ad intervento chirurgico. Applicare 3-4 volte/die, per un periodo massimo di 2-4 settimane.
Rhinogen per le lesioni nasali post-intervento.
Soldati et al. (1999) hanno valutato gli effetti del Rhinogen®, una crema a base di acido ialuronico, nel trattamento delle lesioni nasali post-intervento. 56 pazienti sono stati divisi in due gruppi: quello trattato con Rhinogen® e quello trattato con un comune unguento; dallo studio è emerso che Rhinogen®:
ha accelerato la guarigione e ha prevenuto il formarsi di una crosta molto estesa;
ha migliorato l’olfatto e la sensazione di freschezza;
non ha scatenato effetti avversi, contrariamente all'unguento, il quale ha provocato mal di gola e bruciore in tre pazienti, a causa del reflusso in faringe.
Hyalo Gyn®. Il prodotto contiene un estere dell’acido ialuronico (Hydeal-D), in grado di aderire alla mucosa vaginale e ripristinarne l’idratazione, la lubrificazione e l’integrità, se sono presenti lesioni da attrito. Effettuare un’applicazione ogni tre giorni, salvo diversa prescrizione.
L’uso di Ialugen nelle lesioni da radioterapia.
Liguori et al. (1996) hanno studiato l’efficacia di Ialugen®, una crema contenente lo 0,2% di acido ialuronico, nella radioepitelite (una lesione cutanea provocata dalla radioterapia). 134 pazienti affetti da carcinoma sono stati divisi in due gruppi: quello trattato con Ialugen® e quello trattato col placebo; la crema o il placebo sono stati applicati 2 volte/die (dopo la seduta e di sera) per 10 settimane. In seguito alle valutazioni effettuate dal medico, è emerso che:
Ialugen® ha prevenuto la comparsa della radioepitelite e ne ha ridotto significativamente l’intensità;
durante il picco massimo della reazione infiammatoria (in questo caso, alla quarta settimana), la gravità della reazione era nettamente superiore nel gruppo trattato col placebo;
Ialugen® ha accelerato significativamente la guarigione;
una volta completata la radioterapia, Ialugen® ha ridotto l’incidenza della radioepitelite, in modo significativo rispetto al placebo.
Hialofemme per l’atrofia vaginale.
In uno studio di Chen et al. (2013), è stata paragonata l’efficacia dell’Ovestin® - una crema a base di estrogeni - rispetto a Hyalofemme® - un gel a base di acido ialuronico - nel trattamento dell’atrofia vaginale in post-menopausa. 144 donne (età media 54 anni) sono state divise in due gruppi:
quello trattato con Hyalofemme®, 5g per applicazione ogni tre giorni, per un totale di dieci applicazioni;
quello trattato con Ovestin®, 0,5g per applicazione ogni tre giorni, per un totale di dieci applicazioni.
I ricercatori hanno constatato che, gli effetti dei due trattamenti, sono paragonabili in termini di efficacia (su secchezza, prurito, bruciore, dispareunia, ispessimento della mucosa) e sicurezza.
Effetti avversi e controindicazioni dei preparati con acido ialuronico.
Abbiamo visto come funzionano, come utilizzarle e in quali casi: ma le creme all'acido ialuronico sono sicure? Dai numerosi studi clinici, emerge la buona tollerabilità di queste creme, soprattutto in confronto ad altri trattamenti.
Gli effetti collaterali sono poco frequenti, solitamente temporanei e correlati all’uso prolungato dei prodotti, che può aumentare il rischio di reazioni allergiche, o all'associazione con altri principi attivi, ad esempio:
la retinaldeide, ad azione levigante, che sensibilizza la cute alle radiazioni solari proprio a causa di tale effetto. L’assottigliamento dell’epidermide, infatti, aumenta il rischio di eritema e iperpigmentazione;
la sulfadiazina argentica, un antibiotico, che può provocare eruzioni cutanee.
Per tali motivi, l’impiego di questi prodotti è controindicato nei seguenti casi:
allergie note ai componenti;
esposizione solare prossima al trattamento, nel caso delle creme a base di retinaldeide. In questi casi, l’applicazione dovrebbe essere effettuata la notte, prima di coricarsi.
Le creme contenenti solo acido ialuronico e derivati, come la Connettivina® e Hyalo Gyn®, sono considerate sicure in gravidanza, durante l’allattamento e nell'infanzia; per le altre formulazioni, quali Connettivina plus®, occorre rivolgersi al medico.
Funzionano?
Nonostante i numerosi studi citati che ne attestano l’efficacia, le creme all'acido ialuronico non sono miracolose e se si vogliono ottenere risultati apprezzabili occorre affiancarle ad un corretto stile di vita che vede un’alimentazione bilanciata, l’eliminazione del fumo e una costante attività fisica.
Inoltre benché l’acido ialuronico endogeno sia effettivamente responsabile del turgore cutaneo, in realtà, l’idratazione ottenuta con le creme è solo superficiale. Gli ialuronani contenuti, infatti, hanno un diametro di 3.000nm: troppo grandi, dunque, per attraversare gli spazi intercellulari (15-50 nm) e raggiungere il derma!
Spesso, purtroppo, a supporto dei claims pubblicitari vengono riportati test di autovalutazione che esprimono valutazioni soggettive e non test clinici e sperimentazioni scientifiche.
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