Depressione cancro dell’anima
Depressione, lo sa bene chi la vive, significa perdita di ogni interesse. Per questo io chiamo la depressione “il cancro dell’anima”: perché è un vuoto interiore che risucchia, è un male nascosto e invisibile che si insinua tra le pieghe del nostro essere, che si annida tra le nostre viscere e ci trasforma, un po’ alla volta, in cadaveri viventi. Quando il coinvolgimento nelle attività vitali svanisce, risucchiato dalla forza devastatrice della depressione, che non dà spazio alla forza d’animo, alla capacità di progettare, ai sogni… il cuore continua a battere, ma l’anima si spegne. Nasce dentro di noi. Prende velocemente forma nel nostro corpo, che si avvilisce in posture sempre più adagiate e insofferenti, che si intirizzisce in movimenti sempre più lenti e privi di alcun guizzo. E prende forma nella nostra mente, che un po’ alla volta si incrina, si spezza, smettendo di riconoscere la vita. Come un orologio al quale si rompe improvvisamente un ingranaggio. Sebbene ci siano casi in cui sia inevitabile prescrivere psicofarmaci in caso di stati depressivi, il mio invito è quello di non scegliere subito la “via più facile”. Spesso i pazienti depressi, mancando di forza di volontà, preferiscono ingoiare qualche pillola e non pensarci più. Ma gocce e pillole, si sa, creano dipendenza e non risolvono comunque la situazione. Sono ampiamente convinto che ciascuno di noi possa uscire da malattie e disagi psichici con l’aiuto della propria mente soltanto. Del resto, come la mente ci ha portato in uno stato depressivo, altrettanto la mente può guidarci ad uscire dalla depressione.