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La puntura di una zanzara é più infettiva dell'ago di una siringa!

Lo hanno provato gli immunologi Marieke Pingen, Steven Bryden, Emilie Pondeville, assieme ad altri colleghi. Questi studiosi hanno contagiato dei topi con una varietà relativamente innocua del virus Semliki Forest (SFV), un parente del chikungunya (ben più aggressivo agente patogeno, trasmesso dalla puntura di una zanzara). Quando il ceppo è stato iniettato nella pelle dei roditori, nessuno dei ratti si ammalato gravemente e tutti sono sopravvissuti. Successivamente, un altro gruppo di topi é rimasto esposto a delle zanzare infette con stesso virus e quattro delle 11 "cavie" sono morte. Questo ha fatto capire agli scienziati che c'è qualcosa che ha a che fare con la puntura della zanzara a potenziare l'azione del virus. Indagando sul fenomeno, i ricercatori hanno scoperto che il cocktail di sostanze contenute nella saliva dell'insetto, non solo é un anti coagulante, ma provoca anche una forte infiammazione; in altre parole, fa scattare un allarme che avverte il sistema immunitario che le difese del corpo sono state violate. In quel momento, una classe di cellule bianche note come neutrofili (una specie di "pronto soccorso" dell'organismo) affluisce nell'area dove é avvenuta l'inoculazione. La funzione dei neutrofili é di fagocitare i microrganismi estranei. Usando un virus "colorato" con una "tintura" fluorescente, i ricercatori hanno costatato che proprio i neutrofili inglobano i microbi della SFV, diffondendo l'infezione nel corpo e fornendo al virus il "materiale" per replicarsi. Gli stessi studiosi suggeriscono che ci potrebbe essere un modo sorprendentemente semplice per prevenire la propagazione dell'infezione: applicare una pomata anti-infiammatoria nella zona in cui si viene punti.

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