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LASCIARSI TOCCARE

Lasciarsi toccare, in particolare da un estraneo, per molti di noi può essere difficile, qualche volta persino impossibile: richiede in effetti, prima ancora che la indispensabile fiducia nell’Altro, un certo grado di sicurezza di sé e del proprio corpo. Inoltre ci si può sentire esposti, vulnerabili, giudicati e, per contro, “aggrediti” nella propria sfera più personale. Se poi si riesce a superare ogni resistenza, persino una sensazione che diventa troppo piacevole può diventare un inciampo, potendo scatenare turbamenti sensuali, pudori di vario genere ovvero anche il timore di abbandonarsi troppo e, di nuovo, la paura di esporsi al giudizio, proprio ed altrui. La prospettiva di chi effettua il massaggio non è meno delicata: “metter le mani” su una persona non è cosa così immediata e tanto facile come ci si potrebbe aspettare. Innanzi tutto, toccare l’Altro presuppone una consapevole assunzione di responsabilità; in secondo luogo, occorre saper fare silenzio dentro a sé, superare tanto il senso di repulsione quanto quello di attrazione, che inevitabilmente sorgeranno in questa o quella manualità. Bisogna inoltre imparare a toccare allo stesso modo una persona del proprio come dell’altro sesso, giovane o anziana, riconoscendone l’identità e rispettandone le peculiarità, con le differenti esigenze di ciascuno. In definitiva si tratta di un contatto intimo che richiede rispetto ed attenzione da un lato ed abbandono fiducioso dall’altro. Se sorgono resistenze di qualsiasi sorta, occorre risolverle immediatamente oppure abbandonare e concludere con naturalezza la sessione.

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