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Quando fate un massaggio cercate anche di ascoltare le tensioni fasciali.

Quando fate un massaggio cercate anche di ascoltare le tensioni fasciali. Ogni struttura corporea è avvolta da una fascia connettivale che la circonda. Ogni osso, ogni muscolo, ogni organo, ogni vaso sanguigno o linfatico, ogni nervo è circondato da un sottile strato di tessuto connettivo con il compito di sostenerlo e proteggerlo. Ognuna di queste strutture non rimane però isolata nella sua “tasca connettivale”, ma, grazie proprio alla fascia si interconnette con le altre strutture creando un continuum, uno strato connettivale, senza soluzione di continuità, che ricopre e si struttura all’interno dell’intero corpo, dalla testa ai piedi. La fascia è un tessuto che gioca un ruolo molto importante nella visione kinesiopatica ed osteopatica del corpo umano: grazie alla sua azione di legante fra i vari distretti e segmenti corporei, la fascia diviene fondamentale nell’assorbimento o nel mantenimento di tensioni o traumi, con conseguenti squilibri anche sistemici. Risulta evidente che la gravità dell’azione sistemica dipenderà da molti fattori quali l’intensità e la quantità di restrizioni fasciali presenti, la presenza di indebolimenti corporei dovuti a concomitanti malattie o a precedenti traumi. Mentre i muscoli di solito rispondono a strofinamenti forti e a spinte da massaggio, la fascia risponde a un tocco molto più delicato. E al contrario di una manipolazione osteopatica strutturale tipica, che mira a migliorare il movimento e la funzione di un’articolazione in particolare, il rilascio miofasciale lavora su una fascia più ampia di muscoli e di tessuto connettivo. Innanzitutto esaminate attentamente la postura seduta, in piedi, camminando e in riposo della persona sottoposta alle vostre mani. Le sue ossa del collo, pelvi, schiena e altre aree saranno palpate e la pelle sarà stirata per sentire le aree di rigidezza. Usate le punta delle dita, le nocche, l’eminenza tenar e ipotenar della mano, che sentirà, o “palperà”, strati più profondi di qualsiasi area legata inferiormente alla fascia. Quando si trova un’area ristretta, i tessuti saranno gentilmente stirati lungo la direzione delle fibre muscolari finché non è percepita una resistenza ad uno stiramento ulteriore. Lo stiramento può durare da 1 a 2 minuti, e a volte più di 5 minuti, prima che si senta un ammorbidimento o un “rilascio”. Il rilascio indica che il muscolo si sta rilassando, le aderenze si stanno sciogliendo lentamente e che la fascia si è riallineata correttamente. Il processo viene ripetuto finché i tessuti siano completamente allungati.

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