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Ferritina alta.

Si parla di ferritina alta quando i valori superano quelli fisiologici. La iperferritinemia è un disturbo che si presenta come conseguenza di un eccessivo cumulo di ferro facilmente eliminabile, ma può anche essere il sintomo di vere malattie più o meno gravi. Individuare dunque la causa con una accurata diagnosi è il primo passo per stabilire un trattamento per abbassare i valori di ferritina serica.


Cosa è la ferritina e quale funzione svolge nell’organismo?


La ferritina è una proteina globulare (proteina le cui catene polipeptidiche si avvolgono su loro stesse) contenente ferro, che è presente nel corpo umano e in tutti gli organismi viventi. Una molecola di ferritina contiene nella sua struttura un gran numero di atomi di ferro nella forma ionica Fe3+e precisamente ogni molecola può arrivare a contenerne nel guscio fino a 4.500. Per questa sua particolare peculiarità la principale funzione della ferritina è di accumulare il ferro, componente essenziale dell’emoglobina e delle cellule muscolari, per poi renderlo disponibile nei momenti di necessità.

Questo processo è facilitato dalla relativa semplicità con cui parte del ferro associato alla ferritina può essere reso disponibile nei momenti di bisogno. La ferritina infatti è costituita da due distinte subunità: la ferritina L, a peso molecolare più basso, e quella H. Dette subunità si associano in percentuali variabili formando un guscio globulare in cui si deposita il ferro. A seconda se nel guscio prevale la forma L o H varia anche la sua funzione. Infatti se è predominante la forma L il guscio svolge principalmente una funzione di accumulo del metallo. Se invece predomina la forma H il guscio ha essenzialmente una funzione di fornire in maniera rapida il ferro nei momenti di necessità.

Nell’uomo la maggior parte della ferritina è contenuta all’interno delle cellule di fegato, midollo osseo, muscoli dello scheletro e milza. Solo una piccola percentuale (ferritina serica meno dell’1%) è circolante nel sangue.

La concentrazione di ferritina che circola nel sangue è strettamente proporzionale a quella accumulata nelle cellule che è a sua volta funzione della quantità di ferro che esse contengono. Perciò la concentrazione della ferritina aumenta se aumenta il ferro, diminuisce se questo diminuisce. Per quanto fin qui detto risulta chiaro che il dosaggio della ferritina serica, che si effettua con un semplice esame del sangue, è un parametro fortemente indicativo delle riserve corporee di ferro. L’analisi con cui si determina tale dosaggio va sotto il nome di ferritinemia.

Valori medi di ferritina considerati fisiologici.

Negli uomini 20 – 120 milionesimi di grammo per ogni litro di sangue

Nelle donne 20 – 200 milionesimi di grammo/litro

Nei neonati 25 - 200 milionesimi di grammo/litro

Cosa è la ferritina alta?

Si parla di ferritina alta o iperferritinemia quando al dosaggio ematico si riscontrano valori superiori a quelli massimi riconosciuti fisiologici e precedentemente riportati. Generalmente un valore elevato di ferritina serica è legato ad una eccessivo carico di ferro. In taluni particolari e limitate condizioni però i valori di ferritina serica risultano slegati dalle quantità di ferro contenuta nei tessuti. Esempi di tali evenienze sono i processi infiammatori in cui la ferritina serica cresce senza che via un effettivo sovraccarico di ferro e alcune patologie come l’aceruloplasminemia in cui al contrario, pur avendosi un sovraccarico di ferro, che viene trattenuto all’interno delle cellule, non si ha un corrispondente aumento della ferritina serica.


Quali sono le principali cause che determinano l’iperferritinemia?


Le cause di un aumento di ferritina possono essere molteplici. Di queste alcune sono prive di valenza patologica altre invece sono conseguenti a vere malattie che possono risultare anche gravi. Vediamo quali sono le più comuni. Necrosi di una estesa porzione di tessuto. Esempio tipico è quello di una vasta e grave ustione. La morte delle cellule libera nel sangue la ferritina che è contenuta in esse e così aumentano i livelli della ferritina serica. Ovviamente è intuitivo che in queste condizioni l’aumento di ferritina, come anche in quelle che seguiranno, non è in relazione ad un sovraccarico di ferro.

Alcoolismo. L’alcool stimola la produzione di ferritina indipendentemente dalle riserve di ferro ed inoltre provoca danni alle cellule epatiche che hanno elevati contenuti di ferritina in quanto il fegato è il principale responsabile dell’accumulo del ferro. Infiammazioni sia esse acute che croniche. In questi casi la ferritina si comporta come una proteina di risposta alla flogosi e quindi si ha un aumento della sua concentrazione nel siero. Le infiammazioni possono essere conseguenti ad infezioni, ma anche a processi cronici come ad esempio l’artrite reumatoide o anche le sindromi intestinali di malassorbimento a base autoimmuni come morbo di Crohn e retto colite ulcerosa. Tra i processi infiammatori notevoli risultano le epatiti sia acute che croniche che naturalmente accompagnano valori elevati di ferritina a livelli altrettanto alti delle transaminasi (enzimi che catalizzano reazioni di trasferimento del gruppo amminico, indicative della funzionalità epatica note anche come GPT e GOT).

Tumori. Sia del sangue come le leucemie, linfomi come quello di Hodkin, carcinomi come quelli del colon, mammari, pancreatici, polmonari. Per questa caratteristica la ferritina alta è uno dei marker tumorali utilizzati.

Sindrome iperferritinemia-cataratta ereditaria. Malattia ereditaria causata da una alterazione del gene che regola la produzione della ferritina L. Per effetto di tale alterazione si ha produzione di ferritina per una errata interpretazione del sensore che induce produzione della proteina quando avverte presenza di ferro. Si ha perciò sovra produzione di ferritina anche in assenza di ferro. L’aumento dei gusci proteici privi di ferro inducono problemi al cristallino dell’occhio provocando una cataratta in età precoce.

Sovraccarico marziale. In questa situazione l’aumento della concentrazione di ferritina serica è accompagnato da alterazioni di altri parametri, dosabili sempre con un esame ematochimico, e precisamente da: aumento della sideremia e della saturazione della transferrina. Dove la sideremia è la misura del ferro che il sangue trasporta non inglobato nella emoglobina né legato alla ferritina serica. Ferro che viene denominato appunto ”da trasporto” e che risulta invece legato alla transferrina. Transferrina che è una glicoproteina sintetizzata dal fegato che può legare due ioni Fe3+. L’intera ammontare di transferrina presente nel sangue è di norma costituita da: circa il 10% di proteina con due atomi di ferro, circa il 45% di proteina con un solo atomo di ferro e circa 45% senza alcun ione ferro. Si definisce perciò saturazione della transferrina il rapporto tra il valore della sideremia e TIBC. Dove il TIBC la capacità totale di legare il ferro da parte della transferrina. I valori fisiologici di Sideremia sono compresi tra 53 e 167 milionesimi di grammo negli uomini e tra 49 e 151 per la donna. I valori normali di TIBC sono invece compresi tra 240 e 450 microgrammo per decilitro di sangue. La percentuale di saturazione della transferrina normale data da sideremia/TIBC x 100 e compresa tra il 20 ed 50% per gli uomini ed il 15 e 50% per le donne. Le principali cause che possono determinare sovraccarico di ferro e quindi transferrina alta sono:

  • Dieta eccessivamente ricca di ferro. Tra gli alimenti che contengono elevate quantità del metallo ricordiamo: il fegato, la carne, i crostacei, il pesce, i legumi e la frutta secca.

  • Trasfusioni sanguigne.

  • Farmaci. Eccessiva assunzione di farmaci che contengono ferro.

  • Emocromatosi ereditaria. Malattia genetica causata dalla mutazione del gene HFE contenuto sul cromosoma 6. Mutazione che determina un anomalo assorbimento del ferro. Ferro in eccesso che satura la transferrina e induce aumento della ferritina.

  • Emosiderosi. Accumulo generalizzato nei tessuti corporei di un pigmento che deriva dalla degradazione dell’emoglobina noto come emosiderina. Tutto ciò determina aumento della ferritina. Le cause di emosiderosi sono molteplici ma le più frequenti sono le anemie emolitiche ossia anemie causate da una marcata distruzione dei globuli rossi.

  • Disturbi metabolici. Alterazioni del metabolismo come: l’obesità, ipercolesterolemia, diabete, iper uricemia, iper trigliceridemia, ipertensione arteriosa per motivi non ancora chiariti determinano aumento della ferritina. In questi casi si parla di sovraccarico marziale correlati a stati dismetabolici. A ceruloplasmina ereditaria. Malattia genetica che induce acculo di ferro nei tessuti per mancanza della proteina ceruloplasmina che rimuove il ferro e consente il suo passaggio al circolo sanguigno.


Diagnosi della ferritina alta.


Come si effettua la diagnosi della ferritina alta e chi è lo specialista? Lo specialista deputato è l’ematologo e per la diagnosi si parte da una semplice analisi del sangue con dosaggio della ferritinemia. Di norma si associa a tale analisi anche il dosaggio di:

  • Sideremia e saturazione della transferrina (di cui si è già parlato) uniti ad emocromo (conta delle particelle del sangue) e reticolociti (globuli rossi non ancora maturi da poco introdotti nel circolo ematico). Valori anomali di tali parametri configurano iperferritinemia causata da anemie emolitiche o da anemie sideroblastiche (caratterizzate da incapacità di sintetizzare il ferro, presente in quantità normali, in emoglobina). Valori di sideremia bassi accompagnati da ferritina alta configurano una infiammazione in atto che sarà confermata dai parametri infiammatori alterati.

  • Indici dell’infiammazione. Ovvero la Velocità di Sedimentazione degli Eritrociti e la Proteina C reattiva. La VES determina la velocità con cui i globuli rossi (eritrociti) si separano dal plasma. Una VES alta indica un processo flogistico in atto. La PCR è secreta dal fegato ed aumenta anch’essa negli stati infiammatori. La loro presenza serve ad indirizzare la diagnosi su una infezione ma anche su una infiammazione cronica o anche su una forma tumorale.

  • Transaminasi. Se sono elevate in concomitanza di ferritina alta si è probabilmente in presenza di una forma di epatite acuta o cronica o anche se i valori di ferritina sono particolarmente alti di un problema epatico causato dall’accumulo di ferro.

  • Gamma-glutamil transpeptidasi. Enzima la cui alterazione evidenzia problemi di alcoolismo e cirrotici.

  • Glicemia, uricemia, trigliceridemia e colesterolemia con misura del peso corporeo e della percentuale di massa grassa e della pressione arteriosa. Se alcuni di detti parametri sono superiori alla norma la iperferritinemia è con buona probabilità susseguente ad una sindrome dismetabolica.

  • Determinazione della proteina HFE codificata dall’omonimo gene. Una sua alterazione come già accennato consente di diagnosticare l’emocromatosi.

  • Determinazione della ceruloplasmina. Questa è una proteina che consente il trasporto del rame da parte del sangue ma ossida anche il Ferro dalla forma 2+ a quella 3+ che è l’unica in grado di legarsi alla transferrina che la trasporta nel sangue. Pertanto un suo deficit non consente il passaggio del ferro dalle cellule al sangue e induce sovraccarico marziale. Valori bassi di ceruloplasmina consentono di diagnosticare accumulo di ferro nei tessuti.

Oltre alle analisi ematochimiche si possono anche rendere necessarie:

  • Biopsia epatica. Consente di diagnosticare lo stato di compromissione del tessuto epatico e la reale entità del carico marziale nei tessuti.

  • Biopsia del midollo. Consente la diagnosi di talune anemie (sideroblastiche) o di eventuali leucemie.

Trattamento della Iperferritinemia.


Se la ferritina alta è dovuta ad un sovraccarico di ferro il trattamento prevede:

  • Dieta a basso contenuto di ferro. Dieta che consiste nel ridurre drasticamente gli alimenti ricchi di ferro già citati.

  • Prelievi ciclici di sangue di 350-400 millilitri. I prelievi eliminano globuli rossi che contengono elevate quantità di ferro. Globuli rossi che verranno rapidamente rimpiazzati.

  • Somministrazione di principi attivi che chelano (lo trasformano in un complesso che viene filtrato dal rene) il ferro e lo rendono eliminabile con le urine.

Se i valori elevati di ferritina non sono dovuti a sovraccarico di ferro va curata la malattia che li determina.


Ferritina alta e gravidanza.


Generalmente la ferritina alta non è tipica della gravidanza che anzi di norma si accompagna a diminuzione delle riserve di ferro e quindi dei valori di ferritina. La donna in gravidanza o in allattamento, infatti, richiede una maggiore quantità di ferro per aumentare i globuli rossi.


Conseguenze di elevati valori di ferritina.


Se i valori elevati di ferritina sono dovuti a sovraccarico di ferro le conseguenze possono essere severe. Il ferro in eccesso infatti si deposita in organi come fegato, cuore, polmoni, ghiandole endocrine, midollo osseo e pelle. Il ferro non legato a proteine come transferrina, ferritina etc. ha un elevato potere ossidante che danneggia le cellule dei tessuti in cui si deposita. Le conseguenze saranno cardiopatie, fibrosi, cirrosi e carcinoma epatico, artropatie delle articolazioni, diabete, impotenza, etc. Patologie che comportano una drastica riduzione delle aspettative di vita del paziente.

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