L'importanza dei latticini nella gestione del peso corporeo.
Chi vuole perdere qualche kg per indossare più agevolmente costume, vestitini e pantaloncini deve o no rinunciare ai latticini? Fermo restando che per perdere peso bisognerebbe adeguare il proprio fabbisogno calorico al reale dispendio, scegliere uno stile di vita attivo e aderire per quanto più possibile al modello della Dieta Mediterranea, rinunciare a latte e derivati non aiuta a perdere più peso e nemmeno più rapidamente. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che latte e derivati non vanno banditi dalla dieta in virtù delle siero proteine che contengono, che aiutano a migliorare il senso di sazietà e inibiscono, da un lato la sintesi dell'ormone grelina (responsabile della sensazione di fame) e dall'altro stimolano la secrezione di ormoni che contribuiscono alla sensazione di sazietà. Un consumo adeguato di latticini contribuisce alla sensazione di sazietà anche in virtù della presenza della caseina, una proteina che per essere correttamente scomposta e assimilata ha bisogno di molto tempo; l'ideale per non sentire i morsi della fame, dunque, è combinare i derivati del latte con le verdure, ricche di fibra in modo da creare una sensazione di pienezza che può durare anche 7 ore. Studi molto recenti, inoltre, hanno suggerito come un consumo sistematico di latticini potrebbe ridurre gli accumuli di grasso sul girovita in virtù dei peptidi bioattivi capaci di comportarsi come una sorta di sciogli grasso sui lipidi addominali. La presenza di un'adeguata quantità di latticini a ogni pasto, inoltre, incide positivamente sui picchi glicemici modulandoli; i grassi contenuti nei latticini aumentano il tempo di permanenza del cibo nello stomaco, favorendone una migliore assimilazione e un più graduale innalzamento della glicemia. Chi è a dieta, infine, sa bene quanto a soffrirne è spesso l'umore con una irrefrenabile voglia di gratificarsi con del junk-food: un consumo regolare di latticini, anche quelli meno calorici come ricotta e yogurt apportano significative quantità di triptofano, precursore della serotonina, un neurotrasmettitore fondamentale per la regolazione dell'umore, il desiderio di cibo e il senso di sazietà.