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Fibromialgia, scoperta la “firma” nel cervello

È una delle forme più gravi di dolore muscolare cronico, spesso foriera di altri e pesanti effetti collaterali, dalla costante stanchezza ai problemi del sonno e di memoria. Contro la fibromialgia esistono trattamenti efficaci ma molto rimane da capire sul piano della sua genesi e identificazione. Un decisivo salto in avanti sembra arrivare dall'Università del Colorado, nel cuore degli Stati Uniti, dov'è stata rintracciata una “firma cerebrale” che consentirebbe la diagnosi con un'altissima accuratezza, del 93%. La fibromialgia venne scoperta già a inizio '800, ma a lungo è stata trattata come un'ordinaria malattia infiammatoria dei muscoli. Solo una cinquantina d'anni fa si è scoperto che si tratta invece di una patologia di origine neuropatica. Impatta appunto sui tessuti connettivi fibrosi, quali i tendini e i legamenti, innescando il dolore (“mialgia”) muscolare attraverso tensioni permanenti, fino all'irrigidimento. Ma si tratta appunto dei sintomi, mentre l'origine è altrove. Purtroppo è una patologia piuttosto diffusa, che in Italia colpisce, secondo le ultime stime, tra 1,5 e 2 milioni di persone. Ha una prevalenza tra il 2 e il 4% della popolazione, che sale fino all’8-10% se si considerano solo le donne. Molti sono i fattori di rischio tra cui quelli stressanti (un’altra patologia, un lutto, un trauma fisico o psichico) possono concorrere nell’insorgenza della sindrome fibromialgica. Tutti questi fattori, tuttavia, vanno ad agire su meccanismi neurofisiopatologici non ancora del tutto identificati. Fattori accertati nel peggiorre la sintomatologia sono invece l’affaticamento, la carenza di sonno, il rumore, il freddo e l’umidità, i cambiamenti ormonali associati al periodo pre-mestruale. Il disturbo più comune è l’affaticamento muscolare, a cui si associa una ridotta resistenza alla fatica e un dolore costante di natura muscolo-scheletrica (fattori che spesso fanno convergere verso una diagnosi di sindrome da affaticamento cronico). Sono spesso presenti, inoltre, disturbi del sonno e alterazioni repentine dell’umore. Si utilizzano principalmente due tipologie di farmaci per il trattamento della fibromialgia: i miorilassanti e quelli che aumentano l’attività della serotonina. L'attività fisica e terapie fisiche non devono mancare.

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