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OSTEOPOROSI E LA FRAGILITA' OSSEA

Si calcola che, nel mondo, circa 200 milioni di persone siano attualmente affette da osteoporosi. Solo in Europa, USA e Giappone, l'osteoporosi colpisce più di 75 milioni di persone. La tendenza all'allungamento della vita media e all'invecchiamento delle popolazioni, in mancanza di seri interventi di prevenzione, determinerà nei prossimi decenni un significativo aumento dei casi. Attualmente, ogni anno, in Europa e USA, si verificano più di 2.3 milioni di fratture da osteoporosi. L’osteoporosi è una patologia ossea molto comune che provoca un indebolimento delle ossa. L'osteoporosi è una malattia difficile da riconoscere: il più delle volte non dà nessun segno di sè. Per questo è stata definita il "ladro silenzioso", perché ruba per anni, senza farsene accorgere, il calcio del nostro osso. Le nostre ossa sono costituite da collagene e da fosfato di calcio, un minerale che indurisce l’osso. Le ossa, nel corso della vita, sono in continuo rinnovamento. Durante l'infanzia e fino ai 30 anni di età, la quantità di osso nuovo che si forma è maggiore rispetto a quella di osso vecchio che viene distrutto. Dopo i trent'anni, l’organismo inizia a rimuovere più tessuto vecchio di quanto ne produca di nuovo. La formazione dell'osteoporosi dipende dall'equilibrio di due fattori, ovvero, dalla massa ossea raggiunta tra i venti e i trent’anni (picco di massa ossea) e dalla velocità con cui la si distrugge in seguito. Il dolore dell'osteoporosi è un dolore o senso di pesantezza alla schiena (in genere nella regione lombare) che compare dopo che si è stati a lungo in piedi, e scompare rapidamente sdraiandosi. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, l'osteoporosi non dà nessun segnale premonitore, e si manifesta improvvisamente con una delle tipiche fratture "da fragilità ossea" dell'anziano: fratture di polso, coste, vertebre o femore a seguito di traumi anche molto lievi e banali. Una persona con osteoporosi, in particolare se ha già avuto fratture, deve seguire (o iniziare) una terapia farmacologica per l'osteoporosi: in questi casi, la semplice alimentazione ricca di calcio, l'attività fisica, e magari un supplemento di calcio e/o vitamina D non bastano più. Occorre aggiungere a questi mezzi di prevenzione, che restano comunque validi, anche un farmaco capace di riportare il metabolismo osseo verso l'equilibrio fra riassorbimento e formazione. Nel processo di formazione dell'osteoporosi giocano un ruolo fondamentale sia lo stile di vita sia le abitudini alimentari. Esistono poi dei fattori di rischio che possono essere controllati e modificati: - Scarso apporto di calcio. Tra gli alimenti che contengono calcio e vitamina D ricordiamo il latte, i derivati del latte come i formaggi, e le arance. Le mandorle, i broccoli, gli spinaci, i cavoli cotti, il salmone in scatola (con lisca), le sardine ed i prodotti derivati dalla soia, come il tofu, sono tutti ricchi di calcio. Gli integratori di vitamina D o di calcio e vitamina D rappresentano una buona alternativa. Tra le fonti vegetali di calcio troviamo i semi di sesamo, le mandorle, i semi di chia, la melassa, i semi di lino, i fichi secchi, i broccoli, i legumi, gli spinaci e in generale le verdure a foglia verde scuro. - Disordini alimentari. Le donne e gli uomini affetti da anoressia o da bulimia hanno un maggior rischio di diminuzione della densità ossea. - Stile di vita sedentario. Chi sta a lungo seduto ha maggiori rischi di soffrire di osteoporosi rispetto a chi è più attivo. L’esercizio fisico può aiutarvi a costruire ossa più forti, aiuta le cellule di tutto il nostro corpo a rigenerarsi ed è quindi benefico per le ossa perchè rallenta il processo che porta all’osteoporosi. - Esposizione al sole. Secondo gli esperti, sono sufficienti 20 minuti al giorno di esposizione alla luce del sole per garantire il giusto apporto di vitamina D al nostro corpo. La vitamina D è fondamentale per il nostro organismo, poiché contribuisce a fissare il calcio nelle ossa. - Bibite gassate. Che siano in versione "Diet" oppure no, tutti i tipi di bibite gassate sono state correlate alla perdita di calcio a livello delle ossa. Ciò per via del loro elevato contenuto di sostanza acide, che non solo provocano una perdita di calcio ma che mettono anche sotto sforzo i reni. - Sale. L'aggiunta di troppo sale da cucina ad ogni piatto potrebbe portare ad una perdita di calcio. Secondo gli esperti, infatti, il consumo eccessivo di sale può portare il nostro organismo ad espellere il calcio attraverso le urine. Il consiglio è dunque di ridurre il consumo di sale a tavola. - Fumo. Fumare è considerata una cattiva abitudine in grado di mettere a rischio la salute delle ossa. Il fumo indebolisce tutti gli organi del corpo, ma poche persone sanno che può arrecare danni anche alle ossa. Fumare infatti accelera il metabolismo degli ormoni legati alle cellule che vanno a formare le ossa. - Uso di corticosteroidi. è dannoso per le ossa. Ci sono poi dei fattori di rischio non modificabili come: - Sesso femminile. Le fratture causate dall’osteoporosi sono due volte più frequenti tra le donne che tra gli uomini. Invecchiamento. Più si diventa anziani, più aumenta il rischio di osteoporosi. - Razza. Il rischio di soffrire di osteoporosi è massimo se si è bianchi o orientali. - Ereditarietà - Corporatura. Gli uomini e le donne molto magri (con un indice di massa corporea minore o uguale a 19) o di corporatura molto esile tendono a essere maggiormente a rischio, perché probabilmente hanno meno massa ossea “di riserva” da cui attingere durante l’invecchiamento. - I livelli ormonali, influiscono sulla densità ossea. Nelle donne, durante a menopausa, i livelli di estrogeno si abbassano, quindi la degenerazione ossea è più veloce. I medici di solito diagnosticano l’osteoporosi misurando la densità delle ossa attraverso diversi esami in grado di rilevare la mineralometria ossea computerizzata (MOC).

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