Relazione mente corpo
Esiste un legame sottile che lega il pensiero al corpo. Un legame invisibile, spesso di difficile interpretazione, ma capace di produrre effetti incredibili la dinamica responsabile è la relazione mente corpo e di arrivare a manifestarsi all’occhio umano, divenendo tangibile, quando raggiunge la sua massima espressione. Le nuove frontiere del benessere spingono a guardare oltre ai traguardi che la medicina tradizionale ha fino ad oggi raggiunto, dando rilievo ai molteplici fattori di influenza esterni che contribuiscono a rendere l’individuo sensibile e suscettibile a malattia. Fattori ambientali, fattori sociali, ma soprattutto fattori emozionali, giocano infatti un ruolo importante nei meccanismi che conducono all’origine di somatizzazioni funzionali (attacchi di panico, ansia, angoscia, paure infondate, fobie, etc.) e di malattie organiche espressione massima di sofferenza interiore. Sono convinto che ciò che realmente leghi la manifestazione corporea di una determinata malattia organica o somatizzazione funzionale alla mente psichica, sia di matrice emozionale e riconducibile al vissuto dell’individuo e ai momenti di maggior sofferenza che lo hanno caratterizzato. Mente e corpo sarebbero quindi legati dal filo sottile del malessere e del disagio dato dai conflitti non risolti che, rimasti chiusi per troppo tempo, finiscono con l’esplodere in forme di manifestazione devastanti e chiaramente visibile agli occhi. Quasi come ci fosse la necessità da parte dell’emotività interiore di ciascun individuo di manifestarsi ed essere ascoltata, indipendentemente dalla propensione o meno dell’individuo stesso di porle attenzione. Ad una parte emotiva non ascoltata, tenuta nascosta e repressa, non resta altro che lo sviluppo della malattia quale unica via per catalizzare l’attenzione dell’individuo. In questo modo, il disagio celato diviene finalmente visibile ed esposto alla luce del sole. È quindi il tentativo di reprimere la sofferenza del passato ad essere la causa originaria del disagio contingente, il tentativo di tener dentro rancori, rabbia, sofferenza a muovere il meccanismo della malattia che affligge l’individuo e che è oggi al centro del suo mondo. Il sintomo è l’unico modo per la parte emotiva ferita di manifestare la sua esistenza, l’unico modo per far sentire la sua voce, per richiamare l’individuo ad affrontare i suoi turbamenti affinchè il futuro non sia il risultato di un passato irrisolto e di aspettative frustrate, ma un terreno pronto ad accogliere i frutti migliori.