Colesterolo buono e cattivo
Colesterolo buono e cattivo: differenza e rapporto tra hdl ed ldl Qual’è la differenza tra colesterolo buono e colesterolo cattivo? Quale è il rapporto tra hdl, ldl e colesterolo totale? Approfondiamo l’argomento per capire quando il colesterolo può essere un problema. Colesterolo totale, HDL ed LDL: cosa sono? Se ne parla tantissimo, spesso in termini negativi, ma siamo certi di sapere cos'è il colesterolo e quando i suoi valori posso essere allarmanti? Cominciamo dalle basi. Il colesterolo è una molecola di grasso, non idrosolubile, per poter circolare nel sangue, e costituito in gran parte da acqua. Questa molecola per svolgere le sue funzioni, importantissime per il benessere dell'organismo, deve essere incapsulato in lipoproteine. Tali lipoproteine sono di vario tipo, ed ognuna ha una diversa finalità ed è metabolizzata ed eliminata in modo diverso, tra esse abbiamo: - le VLDL (Very low Density Lipoproteins) trasportano i trigliceridi dal fegato ai tessuti; - le LDL (Low Density Lipoproteins), trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti; - le HDL (High Density Lipoproteins) che riportano il colesterolo dai tessuti al fegato. A seconda delle lipoproteine con cui si lega possiamo quindi distinguere: Colesterolo totale comprende colesterolo LDL, colesterolo HDL e colesterolo VLDL. Colesterolo buono ossia quello trasportato dalle HDL. Colesterolo cattivo ossia quello trasportato dalle LDL. Da quanto detto se ne deduce che il colesterolo è necessario per il corretto funzionamento del nostro organismo, ed i valori ematici ritenuti normali sono inferiori ai 200 mg per 100 ml di sangue. L'innalzamento di tali valori è detto ipercolesterolemia e costituisce un importante fattore di rischio per aterosclerosi, infarto del miocardio o ictus. Tuttavia non tutti i tipi di colesterolo aumentano tali rischi, da qui la distinzione tra colesterolo buono e cattivo, infatti: Il colesterolo LDL presente in quantità eccessive rispetto al colesterolo totale, si ossidano e per una serie di processi si legano alle pareti delle arterie formando placche aterosclerotiche molto pericolose per la salute in quanto ostacolano la circolazione. Quindi un elevato livello di colesterolo LDL aumenta il rischio di infarto ed ictus per cui esso è detto colesterolo cattivo. Il colesterolo HDL nel percorso dai tessuti al fegato, agisce come da spazzino nel corpo umano, motivo per cui se la loro percentuale è leggermente più alta rispetto alla colesterolemia totale l'organismo può averne addirittura dei benefici. Un elevato livello di colesterolo HDL quindi riduce il rischio di infarto ed ictus per cui è detto colesterolo buono. Rapporto tra colesterolo LDL, HDL e colesterolo totale. Fino a qualche tempo fa e quando si facevano gli esami del sangue di routine veniva generalmente considerato solo il livello del colesterolo totale; se questo rientrava nei valori ritenuti normali, non si ritenevano necessari ulteriori approfondimenti. Oggi invece oltre alla colesterolemia totale vengono indicati anche i valori dell'HDL e del LDL. Mediamente i valori del colesterolo totale (colesterolo LDL, colesterolo HDL e trigliceridi) devono essere inferiori ai 200 mg per 100 ml di sangue. Il rischio di infarto raddoppia se il colesterolo totale è superiore ai 300 mg per 100 dl di sangue. Tale rischio si riduce se il il colesterolo LDL (colesterolo cattivo) è inferiore a 130 mg per 100 dl di sangue e il colesterolo HDL (colesterolo buono) è superiore ai 40 mg per 100 dl di sangue. Il colesterolo buono (HDL) deve cioè rappresentare più del 25% del colesterolo totale. Livelli lipidici ottimali. Colesterolo totale meno di 200 mg/dl Colesterolo LDL meno di 100 mg/dl Colesterolo HDL più di 40 mg/dl Trigliceridi meno di 150 mg/dl La distinzione tra colesterolo buono e cattivo ha generato importanti risvolti nel campo dell'alimentazione; oggigiorno alimenti come la carne rossa o le uova non vengono più demonizzati come in passato, tant'è che, in quantità moderate, possono addirittura entrare a far parte di una dieta contro il colesterolo. Importante è non solo introdurre nella dieta non più del 25/35 % di grassi rispetto alle calorie totali, ma anche il tipo di grassi che vengono assunti. Mentre i grassi animali e soprattutto i grassi saturi aumentano i livelli di colesterolo, i grassi vegetali possono ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue. Altro fattore molto importante è quello dello sport, si è scoperto, infatti, che l'attività fisica può contribuire ad innalzare il livello di HDL contribuendo a regolarizzare il rapporto tra colesterolo buono e colesterolo cattivo.